Bari è una città dalla forte identità culturale, dove lo splendore e la sacralità degli edifici che popolano la città vecchia, chiamata “Bari Vecchia”, si mescolano con i tratti più moderni della città nuova, il cosiddetto “Quartiere Murattiano” fatto costruire da Gioacchino Murat nel 1813 oltre le mura del nucleo medievale.
Indelebili sono le tracce lasciate nel corso del tempo dai popoli che si sono succeduti in questa terra adagiata sul Mar Adriatico; terra di conquista di romani, longobardi, arabi, bizantini, normanni, svevi, spagnoli e francesi.
La Basilica di San Nicola, la Cattedrale di San Sabino e il Castello Normanno-Svevo sono alcune delle testimonianze più eloquenti che potrai visitare nella città vecchia; passeggiando tra le sue viuzze ti perderai tra palazzi d’epoca, chiese, edicole votive, archi e botteghe artigianali, e sarai letteralmente investito da un’esplosione di colori e sapori: i vivaci profumi
del ciambotto, la famosa zuppa di pesce, delle sgagliozze, la croccante polenta fritta, della focaccia, dei taralli, ti accompagneranno nel tuo viaggio alla scoperta della parte più antica e autentica della città.
Ma la vera essenza della Puglia la troverai lì, nella via dell’Arco Basso, meglio conosciuta come la “via delle orecchiette”, dove assisterai a un vero e proprio spettacolo messo in scena dalle abili mani delle donne baresi che, sul loro palcoscenico, un robusto tavolo di legno, daranno vita a uno dei capolavori della cucina pugliese: le orecchiette.
Nel quartiere murattiano, dall’ordinata pianta a scacchiera, potrai ammirare lo splendore del Teatro Petruzzelli e di altri edifici storici come il Teatro Piccinni, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese e il Palazzo Ateneo.
Tappa obbligata per gli amanti dello shopping è la famosa via Sparano, con numerosi negozi di grandi marchi.
Al confine tra il borgo antico e il quartiere murattiano il suggestivo Teatro Margherita, costruito sul mare nell’ansa del vecchio porto, e Piazza Ferrarese, situata nell’area in cui sorgeva una delle porte di accesso alla città vecchia. Collegata a Piazza del Ferrarese, andando verso il borgo antico, troverai Piazza Mercantile, in passato centro della vita amministrativa ed economica della città.
Nel Novecento, e in particolare durante il ventennio fascista, la città si è ampliata ulteriormente con nuovi edifici ed è stato costruito l’elegante lungomare, uno dei più lunghi e belli d’Italia, da cui potrai godere di un incantevole vista della città, in particolare all’alba e al tramonto.
Passeggiando sul lungomare incontrerai la spiaggia sabbiosa di Pane e Pomodoro e, un po’ più distante dal centro, la spiaggia di ciottoli di Torre Quetta, dove durante la bella stagione potrai dedicarti al tuo completo relax.
Bari è conosciuta come la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola di Myra; questo ha reso il capoluogo pugliese e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente e meta di numerosi pellegrini.
La Basilica costruita nell’anno Mille sull’area della residenza del Catapano, il governatore greco-bizantino dell’Italia Meridionale, rappresenta uno degli esempi più importanti di romanico pugliese.
La facciata della Basilica, con terminazione a capanna, è fiancheggiata da due possenti torri: la Torre del Catapano e la Torre delle Milizie.
L’interno è scandito da grandi archi a tutto sesto che dividono le navate. Splendido il soffitto seicentesco in legno dorato, impreziosito da dipinti che raccontano episodi della vita di San Nicola.
Tante le opere di pregio custodite in questo scrigno prezioso, tra le quali un ciborio del XII secolo, il più antico della Puglia (risalente al 1150), e la Cattedra di Elia, opera in marmo traforato e sostenuta da sculture in stile romanico.
Dalle due scalinate delle navate laterali si giunge al luogo più sacro della chiesa: la cripta, dove sono conservate le reliquie del Santo.
Ingresso gratuito
Apertura: da lunedì a sabato 6.30-20.30 – domenica: 6.30-22.00
Info: Largo Abate Elia 13
Contatti: +39 080.5737111
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La Cattedrale di San Sabino, in stile romanico-pugliese, fu ricostruita tra il XII e il XIII secolo sui resti del duomo bizantino distrutto dal re normanno Guglielmo I il Malo.
Nel corso del Settecento fu rinnovata in forme barocche su progetto dell’artista napoletano Domenico Antonio Vaccaro. Le decorazioni e gli elementi barocchi furono eliminati intorno al 1950 e restituirono alla Cattedrale il suo aspetto originario.
La bella facciata principale a salienti è ornata da monofore, una bifora e un rosone popolato da mostri ed esseri fantastici di gusto gotico. Il lato nord è caratterizzato dall’imponente sagoma cilindrica della “Trulla”, l’antico battistero oggi utilizzato come sacrestia.
Gli ambienti interni si mostrano in tutta la loro sobrietà divisi in tre navate coperte da tetti a capriate lignee. Di notevole interesse l’ambone marmoreo e il ciborio duecentesco a baldacchino.
Nelle vicinanze dell’altare due scale laterali conducono alla cripta settecentesca, in cui sono custodite le spoglie di San Sabino, vescovo di Canosa.
Alla fine del 1800 fu scoperto il succorpo del precedente edificio bizantino dove sono stati ritrovati importanti reperti archeologici.
Nelle vicinanze della Cattedrale si trova il Museo Diocesano che conserva tra le varie testimonianze legate alla storia della Cattedrale, preziose pergamene antiche, gli Exultet.
Ingresso gratuito
Apertura: 8.00-13.00/ 16.00-20.00 Tutti i giorni
Info: Piazza dell’Odegitria 1
Contatti: +39 080.5210605
Il Castello di Bari è in realtà “un castello nel castello”, un gioco di scatole cinesi in cui si integrano le torri della difesa medievale e le mura della reggia rinascimentale, un tempo inserite nella cinta muraria della città.
Costruito dai normanni, il Castello sorse nel 1131 su preesistenti strutture abitative bizantine e, dopo la distruzione della città operata dal re normanno Guglielmo I il Malo, venne ricostruito da Federico II di Svevia.
Il nucleo normanno-svevo è a pianta trapezoidale, con una corte centrale e tre alte torri angolari.
Nel Cinquecento le duchesse Isabella D’Aragona e sua figlia Bona Sforza dotarono il Castello di una cinta muraria bastionata dotata di cannoniere per adeguarlo ai nuovi sistemi difensivi e, nello stesso tempo, ne ingentilirono gli ambienti interni trasformandolo in un’elegante dimora rinascimentale.
Oggi il Castello ospita mostre temporanee, manifestazioni culturali e la Gipsoteca, in cui sono conservati i calchi più interessanti della scultura pugliese dall’XI al XVII secolo.
Info: Piazza Federico II di Svevia 4
Contatti +39 080.8869304
Ingressi: biglietto intero 6 euro – ridotto 2 euro
Orari: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.00.
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Il Teatro Margherita è stato il primo edificio di Bari realizzato in cemento armato ed è tuttora l’unico in Europa per la particolare costruzione su palafitte. Originariamente, prima della costruzione del lungomare, era circondato interamente dal mare e collegato alla terraferma attraverso un pontile.
Fu costruito nel 1914 sui resti del precedente teatro in legno andato distrutto in un incendio nel 1911.
L’edificio, in stile Liberty, mostra sulla facciata un ampio arco affiancato da due torri concluse da pinnacoli. L’interno presenta una sala cinematografica e un ampio salone d’ingresso coperto da una cupola decorata con stucchi e dipinti.
Durante la Seconda guerra mondiale il teatro fu occupato dagli alleati anglo-americani che ne fecero un club per l’intrattenimento delle truppe, il Garrison Theatre.
Dopo i pesanti danneggiamenti subiti durante la guerra, nel 1947 l’edificio fu ricostruito e destinato a cinema fino al 1980. Dopo un periodo di abbandono fu restaurato in alcune sue parti e oggi ospita mostre ed eventi di carattere internazionale.
Ingresso gratuito
Info: Piazza IV Novembre
Contatti: +39 080.5776200
Il Teatro Piccinni, in stile neoclassico, si affaccia su Corso Vittorio Emanuele II ed è il teatro più antico di Bari.
Il progetto di costruzione del teatro fu affidato nel 1836 all’architetto Antonio Niccolini, autore del restauro del Teatro San Carlo di Napoli. Inaugurato nel 1854 con la rappresentazione del “Poliuto” di Gaetano Donizetti, l’anno successivo fu intitolato al musicista barese Niccolò Piccinni, uno dei maestri dell’opera buffa napoletana.
La sala del teatro è a ferro di cavallo, con quattro file di palchi, il palco reale e il loggione, e ha una capienza di 850 posti. Prezioso il velario del soffitto, opera del napoletano Luigi De Luise, che raffigura l’Olimpo con Apollo e le Muse. Il sipario fu dipinto dal terlizzese Michele Napoli e racconta del torneo organizzato a Bari da re Manfredi in onore dell’imperatore d’Oriente Baldoino; mentre il sipario di comodo, il secondo sipario utilizzato in caso di cambio di scena teatrale, fu realizzato dall’artista barese Antonio Lanave, e raffigura un giardino classico con colonne, balaustre e statue.
Nel 2019, dopo un lungo periodo di restauro, il teatro è stato restituito alla città in tutta la sua bellezza.
Info: Corso Vittorio Emanuele II, 84
Contatti: +39 080.5212484
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Il Teatro Petruzzelli è il più prestigioso contenitore culturale della Puglia e fu costruito per rispondere alla richiesta dei cittadini baresi che lamentavano la limitata capienza del Teatro comunale Piccinni.
Il progetto del nuovo teatro fu presentato dai fratelli Petruzzelli, due commercianti e armatori di origini triestine, che sottoposero all’amministrazione comunale il disegno curato da un loro cognato, l’ingegnere barese Angelo Messeni.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1898 e terminarono nel 1903, anno in cui fu inaugurato con l’opera “Gli Ugonotti” del compositore tedesco Giacomo Meyerbeer.
Il teatro, con pianta all’italiana, è composto da una sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi completi e due laterali, una galleria centrale e un loggione a galleria, e può accogliere fino a 1500 spettatori.
Nel 1991 fu devastato da un terribile incendio che avvolse completamente il palcoscenico, danneggiò la platea e fece crollare la cupola in vetro temperato affrescata dall’artista Raffaele Armenise. Nel 2009, dopo una magistrale opera di restauro, il Teatro è tornato al suo antico splendore e la ricca programmazione artistica è affidata alla Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli.
Info: Corso Camillo Benso Conte di Cavour 137
Contatti +39 080.9752810
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Piazza Ferrarese, in passato conosciuta come Piazza d’armi, si trova al confine tra la città vecchia e il quartiere murattiano. La piazza è delimitata a destra dal vecchio Mercato del pesce, costruito nel 1840, e a sinistra dalla Sala Murat, sede di mostre ed esposizioni, e dall’abside della Chiesa della Vallisa, una delle più antiche chiese di Bari; in fondo si scorge il Palazzo Starita con la sua meridiana.
Proseguendo verso la città vecchia si incontra Piazza Mercantile, dove in passato si svolgeva la vita amministrativa ed economica della città.
La piazza ospita il Palazzo della Dogana, il Palazzo del Sedile, un tempo sede dell’amministrazione della città e, successivamente, utilizzato come teatro fino alla costruzione del Teatro Piccinni, e la Colonna della giustizia, meglio conosciuta dai baresi con l’appellativo di “colonna infame” poiché qui venivano incatenati ed esposti al pubblico ludibrio i debitori insolventi.
Oggi queste due storiche piazze grazie alla presenza di numerosi pub, bar, ristoranti e spazi culturali, offrono diverse occasioni di svago e di relax e sono diventate il punto di ritrovo serale dei giovani baresi.
Situata nel cuore del Mediterraneo, la Puglia ha svolto sin dai tempi antichi la funzione di ponte tra Occidente e Oriente. Grazie alla sua centralissima posizione è stata attraversata nel corso dei secoli da diverse civiltà che hanno lasciato in questa terra i segni del loro passaggio. Un viaggio in Puglia significa avere la possibilità di incontrare tante culture diverse che rendono questo territorio unico nel suo genere.
Questo viaggio in Puglia non è un viaggio, ma tanti viaggi…
Cesare Brandi (Storico e Critico d’arte)
Le alte falesie e la costa frastagliata fanno di Polignano a Mare uno dei più bei litorali della Puglia.
Sarai completamente rapito dal suggestivo paesaggio da cartolina che potrai ammirare dal ponte che si affaccia su Lama Monachile, una profonda insenatura rocciosa su cui si stagliano case, ristoranti e hotel, e dove potrai vedere i ragazzi del posto saltare dalla cima delle scogliere per tuffarsi nel mare cristallino della spiaggia di ciottoli di Cala Porto.
Durante il periodo estivo qui si svolge la “Red Bull Cliff Diving”, una gara di tuffi dalle scogliere, dove atleti provenienti da tutto il mondo si tuffano da un trampolino posto a 27 metri di altezza eseguendo spettacolari acrobazie prima di toccare l’acqua.
Polignano è conosciuta anche per il suo eccezionale gelato e per il “caffè speciale”, due tipicità tutte locali che non dovrai assolutamente perderti durante la tua visita a Polignano, magari accompagnato dalle note di “Volare”, la celebre canzone del cantautore polignanese Domenico Modugno.
Dall’Arco Marchesale entrerai nell’incantevole borgo antico, dove tante piccole strade lastricate di bianco ti condurranno alle famose terrazze panoramiche che ti regaleranno viste mozzafiato sullo splendido mare Adriatico e sulla costa.
Monopoli è un meraviglioso borgo della costa Adriatica caratterizzato dalla presenza di antiche mura di cinta e da un sistema difensivo costiero completato alla fine del XVI secolo con la costruzione di alcuni torrioni.
Le tre cose che contraddistinguono principalmente questa città sono il suo elegante e vitale centro storico, le numerose spiagge di soffice sabbia dorata che ospitano numerosi lidi attrezzati, e le sue 99 contrade popolate da masserie fortificate, chiese, insediamenti rupestri e ville.
La Porta Vecchia ti condurrà nella parte antica della città, dominata dal cinquecentesco Castello Carlo V e dalla Cattedrale settecentesca dedicata a Santa Maria della Madia, protettrice della città.
Tra le strade del borgo antico incontrerai sontuosi palazzi signorili, tra cui il maestoso Palazzo Palmieri, e antiche chiese. Non dimenticare di visitare il suggestivo porto vecchio di Monopoli, un’insenatura naturale circondata da storici palazzi in pietra, che ospita i “gozzi”, le tipiche imbarcazioni dei pescatori.
Nel cuore della Murgia dei Trulli una graziosa distesa di pinnacoli annuncia Alberobello, con il suo caratteristico centro storico Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il paese è interamente composto dai trulli, le originali abitazioni in pietra a secco imbiancate con calce viva e dal tetto a forma di cono fatto di pietre a vista. Sul tetto sono spesso dipinti simboli mistici e magici: croci, cuori trafitti e simboli zodiacali sono le immagini più comuni che incontrerai passeggiando tra le strade di questo borgo incantato.
Alberobello è adagiato su due colli, un tempo separati dall’ alveo di un fiume. Sul colle orientale si trova la città nuova con caratteristiche architettoniche moderne; su quello occidentale i trulli sono allineati in un agglomerato urbano suddiviso in due rioni: Rione Monti e Aja Piccola. È un dedalo di vicoli tortuosi, con più di 1000 trulli, il Rione Monti, il più antico della città, insieme al Rione Aja Piccola dove sono presenti quasi 600 trulli.
Passeggiare tra le strade dei trulli sarà entusiasmante: preparati all’accoglienza costante dei venditori locali seduti fuori dai loro negozi; qui potrai acquistare fischietti di argilla, liquori, vini locali e tanti manufatti artigianali a forma di trullo.
Sull’ altopiano della bassa Murgia barese, meglio nota come Murgia dei Trulli, sorge Castellana Grotte conosciuta, in particolare, per le sue grotte che rappresentano il complesso speleologico più importante d’Italia e d’Europa.
L’ingresso naturale alle grotte è una profonda voragine nota come “la Grave”. In passato la gente del luogo pensava che questa cavità fosse la bocca dell’inferno; infatti qui cadevano gli animali, e i loro cadaveri in putrefazione producevano i cosiddetti “fuochi fatui”. Questi gas quando venivano a contatto con il vento freddo dell’esterno venivano ricacciati nella cavità, e questo volteggiare di fuochi faceva credere ai contadini che i gas fossero le anime dei peccatori morti che cercavano di uscire dall’inferno.
Lungo il percorso di 3 km, a circa 70 metri di profondità, tra colossali stalagmiti e stalattiti e una ricca fauna cavernicola, incontrerai grandi caverne e grotte dai colori più svariati che vanno dal bianco purissimo, come quello della meravigliosa Grotta Bianca, al giallo, grigio, arancio, rosso e marrone. Ciascuna grotta o cavità all’interno del complesso ha un nome di fantasia che deriva dalla forma delle concrezioni qui presenti: la Caverna della Lupa, il Cavernone dei Monumenti, la Caverna dell’Altare, il Passaggio del Presepe, sono solo alcuni degli ambienti che potrai visitare durante il tuo viaggio nelle profondità della terra.
Ingresso a pagamento
Info: www.grottedicastellana.it
Sull’altopiano delle Murge dei Trulli, sorge Locorotondo il cui nome deriva dal latino “Locus Rotundus” che significa proprio luogo rotondo.
Locorotondo è uno tra i borghi più belli d’Italia e si distingue per le sue tipiche abitazioni imbiancate a calce dal tetto spiovente, dette “cummerse”, e per la bellezza del centro storico attraversato da viuzze lastricate di bianco ravvivate dai balconi fioriti delle candide case.
Questo splendido borgo vanta una tradizione vinicola d’eccellenza: il Locorotondo DOC è un vino bianco da tavola dal colore giallo paglierino, odore delicato e intenso e sapore secco e morbido, ideale per accompagnare menù a base di pesce.
Conversano è situata nelle basse colline delle Murge baresi. L’elegante centro storico, ricco di monumenti come il Castello degli Acquaviva, la Cattedrale romanica e il Monastero di San Benedetto, è circondato da resti di mura megalitiche risalenti al VI-VIII secolo a. C.
Il Castello fu costruito proprio sulle possenti mura megalitiche che abbracciano il nucleo antico e nel XV secolo fu trasformato da fortezza in residenza nobiliare per ospitare i signori del paese, i Conti Acquaviva. Molti della dinastia degli Acquaviva sono ricordati per le loro qualità di amministratori, studiosi, benefattori culturali o come uomini di chiesa, ma accanto a questi uomini emergono anche figure controverse note per la ferocia e l’oppressione che esercitavano sul popolo.
Il personaggio che più di ogni altro ha lasciato un ricordo ambiguo nell’immaginario comune è Giangirolamo II, detto il Guercio.
Si racconta che i suoi divertimenti preferiti fossero lo jus primae noctis (ovvero il godimento dei diritti della prima notte) e il tiro all’anfora che le donne portavano sulla testa per attingere l’acqua dai pozzi. E con un solo occhio, lo si può immaginare, era spesso difficile colpire il bersaglio.
Nella Valle d’Itria, arroccata su un colle, si trova Ostuni, conosciuta come la “Città bianca”. Il centro storico di questo incantevole borgo, infatti, è caratterizzato da edifici e strade imbiancate con la calce, materiale molto utilizzato sin dall’antichità per la sua capacità di proteggere le abitazioni dal calore e dall’umidità e di inibire la formazione di muffe e batteri.
L’affastellarsi, apparentemente disordinato, delle abitazioni sorte nel corso del tempo, ha dato al centro storico la conformazione di un vero e proprio labirinto, nel quale sarà piacevole perdersi tra archi, edifici storici, botteghe artigiane e ristoranti di cucina locale.
Lecce è il capoluogo del Salento, un’area situata nella parte più meridionale della Puglia, nel cosiddetto “tacco dello stivale”, famosa per le bellissime spiagge, le grotte marine e per i numerosissimi borghi affacciati sui mari Adriatico e Ionio.
Tra le località da non perdere: Otranto con il suo Castello e la Cattedrale, il centro storico di Gallipoli, le grotte marine di Castro e Santa Maria di Leuca e le spiagge di Porto Cesareo.
Il capoluogo salentino è conosciuto come la “Firenze del Sud” per la straordinaria ricchezza decorativa dei suoi monumenti barocchi, resa possibile non solo dalla maestria dei suoi artisti, ma anche dall’impiego della tenera pietra leccese, facile da lavorare, plasmare e intagliare.
Il cuore del centro storico di Lecce è Piazza Duomo, dove potrai ammirare la Cattedrale, il Palazzo del Seminario e l’Episcopio, splendidi edifici caratterizzati dalla sfarzosa decorazione propria del barocco leccese.
La Basilica di Santa Croce è senz’altro tra le più caratteristiche manifestazioni del barocco leccese. La sua vivacità decorativa è rappresentata soprattutto in facciata, dove la creatività degli artisti salentini raggiunge il suo apice mescolando simboli cristiani a figure grottesche e animali fantastici.
A pochi chilometri della città di Andria, nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, sorge Castel del Monte, il possente castello del Puer Apuliae (il fanciullo di Puglia) Federico II di Svevia.
Il maestoso maniero dell’imperatore del Sacro Romano Impero rappresenta uno dei capolavori dell’architettura medievale e uno tra i più preziosi gioielli pugliesi: per il suo grande valore storico e artistico nel 1996 è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Il maniero, risalente al XIII secolo, svetta su una bassa collina che domina la campagna del territorio circostante e si contraddistingue per la sua particolare forma ottagonale. Creature mitologiche e motivi vegetali decorano le chiavi di volta delle sale interne e ricche cornici in breccia corallina impreziosiscono le porte dei vari ambienti.
Diverse sono le ipotesi avanzate dagli studiosi su questo edificio: secondo alcuni sarebbe un osservatorio astronomico, secondo altri un maniero di caccia; altri, invece, gli attribuiscono un valore esoterico per il ripetersi del numero 8 nella sua geometria architettonica: l’ottagono simboleggia, infatti, l’unione tra la Terra e Dio.
Ingresso a pagamento
Info: www.casteldelmonte.beniculturali.it
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